AnimulA
Inventerei un nome per ogni raggio che sfugge,
senza deposito nell’ombra del passaggio.
Parole senza eco e suoni di lettere,
inciampando in memorie, a distrarmi dal presente.
Esplorerei comparse in cerca d’autore,
e luci che lasciano il sogno.
Itinerari senza viaggio e viaggi in direzione,
tendente l’infinito.
“AnimulA vagula blandula”, (*)
finestra impigliata ai lineamenti del mondo.
Sigillata in fotogrammi,
dove il resto di me non lascia impronte,
di terra, di cielo, di mare.
E resto qui, funambola,
tra essenza e assenza.
Ostinatamente sul filo,
rapita dall’indicibile che si spalanca nei pensieri.
mb
(*) trad: “piccola anima vagabonda e lieve” (cit. Hadrianus Imp. II sec. d.C.)